PARFUM/FRAGRANCE

  • Stampa
Semaforo : GIALLO Con il termine “parfum” si intende, in modo assolutamente generico la componente odorosa cioè quello che noi chiamiamo il profumo di un prodotto sia cosmetico che detersivistico. Per costruire un “parfum” ci sono degli specialisti (detti “nasi”) che mescolano tra loro varie sostanze odorose al fine di creare una miscela dalle caratteristiche olfattive particolari.

cat&flower Cominciamo col dire che per “costruire” un profumo, i profumieri, hanno a disposizione circa 6.000 materie prime odorose. Nella pratica non ne vengono utilizzate più di 4.000 quelle piu’ utilizzate non superano le 1.500, ed in un profumo se ne usano circa settanta.
Tra queste sostanze ce ne sono, ovviamente, di origine naturale e di derivazione sintetica. Ovviamente la stragrande maggioranza di queste sono ottenute in laboratorio, sono quindi delle molecole di sintesi.
Vengono utilizzati anche oli essenziali ma sempre e comunque in piccole percentuali.
Quale è la discriminante per la scelta? Principalmente il costo. Se costa meno estrarli (naturali) o farli in laboratorio (sintetici) si sceglierà di conseguenza. Alcune materie prime odorose sono impossibili, per il momento, da ricostruire per sintesi e quindi sono forzatamente di origine naturale.

Quando si dice naturale non è sempre una bella cosa infatti tra le sostanze poco imitabili c’è il muschio che contrariamente a quanto si può credere è un derivato di ghiandole di piccoli animali che vivono in ambienti freddi (un cervo himalayano). Normalmente queste sostanze, che causano sofferenze atroci ai poveri animaletti, hanno dei costi elevatissimi e per questo si sono studiati dei sostituti sintetici a basso costo.
Per inciso queste sostanze sono pericolosissime per l’uomo causando una serie infinita di problemi che vanno dalle “semplici” allergie a dermatiti e peggio ancora. 
Un impiego molto diffuso di nitro muschi e policiclici sintetici è quello di “fissatore” cioè sono in grado di bloccare il profumo sulla superficie con cui vengono a contatto e liberarla poi piano piano. Ad esempio la maggior parte dei profumi per ammorbidente contengono questi fissatori in modo che la massaia ritrovi “quelmagnificoprofumodipulito” anche quando stira o quando ripone la biancheria negli armadi.

Bisogna dire queste tematiche stanno, faticosamente, facendo capolino e le ultime disposizioni in materie di ecolabel (grande iniziativa questa!) determina la non etichettabilità ecolabel se il profumo impiegato contiene nitro muschi, inoltre il calcolo che si deve fare per ottenere l’etichetta di qualità ecologica europea impedisce un uso smodato del profumo, anzi ne permette talmente poco che è meglio non metterlo proprio.

Bisogna tenere in considerazione anche che la scelta tra sintetico e naturale non è solo di tipo economico ma anche legislativo: la creazione e commercializzazione di profumi non è sottoposta a Leggi nazionali o europee e questo proprio per l’estrema complessità della materia, tuttavia i vari profumieri hanno costituito una società che si chiama IFRA (international fragrances association) e che si dà delle Autoregolamentazioni.
Non passa anno che IFRA metta al bando delle sostanze (perché si è dimostrata la loro pericolosità) o che ne limiti la percentuale d’impiego. Ad esempio il Bergamotto è praticamente sparito dalle composizioni dei profumi e l’olio di limone è utilizzabile solamente in percentuali minime.
Per quale motivo delle sostanze naturali e da lunghissimi anni considerati come benefici, siano adesso limitati? Siccome in passato si è usato di tutto e di più adesso IFRA si mette al riparo e quindi basta una piccola segnalazione di allergia che la sostanza viene presa di mira.

Di seguito alcuni componenti odorosi che CERTAMENTE sono pericolosissimi e che si trovano espressamente citati tra le sostanze che non possono entrare in profumi utilizzati in prodotti Ecolabel.

Nitromusks and polycyclic musks, including for example:
  • Musk xylene: 5-tert-butyl-2,4,6-trinitro-m-xylene
  • Musk ambrette: 4-tert-butyl-3-methoxy-2,6-dinitrotoluene
  • Moskene: 1,1,3,3,5-pentamethyl-4,6-dinitroindan
  • Musk tibetine: 1-tert-butyl-3,4,5-trimethyl-2,6-dinitrobenzene
  • Musk ketone: 4’-tert-butyl-2’,6’-dimethyl-3’,5’-dinitroacetaphenone
  • HHCB (1,3,4,6,7,8-Hexahydro-4,6,6,7,8,8-hexamethylcyclopenta(g)-2-benzopyran)
  • AHTN (6-Acetyl-1,1,2,4,4,7-hexamethyltetralin)

Di seguito una lista delle sostanze impiegate nei profumi e a rischio di essere allergizzanti, la lista è presa paro paro da un documento ecolabel quindi emesso dalla Commissione Ecolabel Europea.

ANNEX F List of sensitising perfumes
SSCNP 0017/98/final (Dec 1999): Fragrance Allergy in Consumers
List A: Fragrance chemicals, which according to existing knowledge, are most frequently reported and well-recognised consumer allergens:
  • Common name CAS no Common name
  • Amyl cinnamal 122-40-7
  • Amylcinnamyl alcohol 101-85-9
  • Benzyl alcohol 100-51-6
  • Benzyl salicylate 118-58-1
  • Cinnamyl alcohol 104-54-1
  • Cinnamal 104-55-2
  • Citral 5392-40-5
  • Coumarin 91-64-5
  • Eugenol 97-53-0
  • Geraniol 106-24-1
  • Hydroxycitronellal 107-75-5
  • Hydroxymethylpenthyl-cyclohexenecarboxaldehyde 31906-04-4
  • Isoeugenol 97-54-1

List B: Fragrance chemicals, which are less frequently reported and thus less documented as consumer allergens. These are:
  • Common name CAS no Common name
  • Anisyl alcohol 105-13-5
  • Benzyl benzoate 120-51-4
  • Benzyl cinnamate 103-41-3
  • Citronellol 106-22-9
  • Farnesol 4602-84-0
  • Hexyl cinnamaldehyde 101-86-0
  • Lilial 80-54-6 d-Limonene 5989-27-5
  • Linalool 78-70-6
  • Methyl heptine carbonate 111-12-6
  • 3-Methyl-4-(2,6,6-trimethyl-2-cyclohexen-1-yl)-3-buten-2-one 127-51-5