[2006] Il mio SANA

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Cronache dal settore salute e benessere del Salone del Naturale, Bologna, 2006.

Grazie alla mia collaborazione come redattrice al mensile locale “La Rete”, sono entrata al salone del naturale, meglio conosciuto come SANA, con ingresso stampa.
Il che mi ha permesso non solo di entrare gratuitamente, ma anche di evitare la fila ed ottenere in omaggio un'elegantissima borsa di tela con logo SANA in evidenza, contenente il catalogo della fiera. Pesante una decina di chili. Che ovviamente mi sono portata in giro per due giorni facendo la gioia del mio fisioterapista (i miei piedi invece, sabato sera, avrebbero fatto la gioia di tutti gli ortopedici, callisti, massaggiatori shiatzu e agopuntori d'Italia).

Dopo 3 ore di Eurostar con aria condizionata a temperatura artica, la stazione di Bologna sembrava la foresta tropicale, con un tasso di umidità capace di dissolvere ogni pensiero dotato di senso in un appiccicoso vapore in sospensione.
Evitando per miracolo il collasso da shock termico, ho raggiunto l'area fieristica con l'autobus 10. Fortunatamente conoscevo bene l'itinerario, avendolo già percorso altre volte.

Tuttavia, il Sana ancora non mi aveva avuta tra i suoi visitatori.
E così, nonostante mi fossi scaricata da internet la piantina dell'evento, e mi fossi segnata gli stand che mi interessavano, mi sono persa e confusa nelle direzioni una dozzina di volte.
Sì, il Sana è enorme e sì, ogni blocco è lunghissimo. Ho visto un signore in giacca e cravatta spostarsi da uno all'altro in sella ad una bicicletta, e l'ho invidiato profondamente.

Dopo aver superato l'ingresso, essermi fermata all'ufficio stampa per ricevere la cartella peso massimo di cui sopra, ed essermi sistemata la stessa incastrandola tra lo zainetto contenente il minimo indispensabile per la notte e la videocamera, ho incontrato due ragazze conosciute virtualmente sul forum lush. Fa sempre tanto piacere dare una voce e delle movenze a nick finora soltanto letti.

Poiché avevo soltanto un'ora prima che iniziasse il convegno L'importanza delle materie prime e degli ingredienti cosmetici certificati per lo sviluppo della cosmetica naturale e biologica, le ho praticamente trascinate nel padiglione 25, dedicato alla cosmesi.
Qui mi hanno osservata mentre prendevo in mano un prodotto dopo l'altro, cercavo l'inci, e lo riponevo delusa mormorando “questo no”.
Ad un certo punto mi hanno chiesto  - ma questo non dovrebbe essere il salone dell'ecologico -?
Eh, dovrebbe sì. Ma come al solito le ecofurbate si sprecano. I termini più utilizzati per descrivere i propri prodotti erano “naturale, senza parabeni, purissssssssssssssssimo, tutto vegetaaaale signora mia”. Sì, ma posso leggere l'inci per favore?????
Alle 15 mi è toccato salutare le due amiche, rammaricandomi per il tempo sempre tiranno. Il convegno mi attendeva.

Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma sapevo che qui avrei incontrato Luca di Officina Naturae e Fabrizio Zago, che avevo voglia di rivedere e del quale ero curiosa di sentire un parere sul SANA in generale.
Il convegno merita un raccontino a parte, per ora anticipo che gli interventi sono ruotati attorno all'importanza di utilizzare materie prime vegetali da coltivazione biologica per le lavorazioni cosmetiche, in quanto qualsiasi tecnica di estrazione e lavorazione trascina con sé non solo i principi vegetali, ma anche tutte le tracce di pesticidi e concimi chimici, con conseguenze che possiamo immaginare. L'ultimo intervento è stata la presentazione della nuova linea icea-aiab di Helan... e qui stendo per il momento un velo pietoso, ma solo per il momento.

Nel frattempo erano arrivati Luca e Fabrizio, con i quali ho scambiato pareri e sensazioni, devo dire non molto positive, sul panorama eco-bio italiano. 
Alle 19 ci siamo salutati, augurandoci reciprocamente buon lavoro, e mi sono diretta alle pensiline degli autobus dove la mia amica bolognese è passata a prendermi, salvandomi dal diluvio universale che era iniziato nel pomeriggio.

La mia serata del venerdì è trascorsa con chiacchiere fitte come sempre succede quando si rivede un'amica di università dopo mesi e mesi di lontananza, e tra un piatto unico al Clorofilla, una passeggiata sotto le torri, e una tisana prima di dormire, si è fatta l'una di notte.
Ho dormito a tratti e in modo agitato, come sempre mi succede quando sono fuori casa per lavoro e ho mille pensieri che si rincorrono in testa senza controllo.
Dopo un'abbondante colazione, ho salutato e ringraziato per l'ospitalità, e in groppa al bus n. 28 ho raggiunto l'area fieristica con intenti bellicosi. Dovevo assolutamente trovare cosmetici eco-bio per saicosatispalmi.com!

Sono arrivata alle dieci e ho benedetto il mio pass da addetto stampa: le code a tutti gli sportelli (una decina!) erano chilometriche.
Sono tornata subito al padiglione 25 e per le successive tre ore ho cercato, parlato, chiesto e a volte ottenuto, annuito, discordato. A quei pochi operatori che esponevano prodotti veramente eco-bio, almeno all'apparenza, ho spiegato cos'è saicosatispalmi e cosa cerco. Qualcuno ha ascoltato molto attento. I risultati si vedranno nelle prossime settimane sul .com!
Tra uno stand e l'altro, sono riuscita anche a conoscere il dott. Montalto in persona, dell'azienda MontaltoNatura. Persona gentile, professionale e sempre disponibile. Un garbo d'altri tempi!

E qui apro una riflessione: gli operatori del settore, ma più in generale potrei spingermi a dire tutti gli operatori che abbiano a che fare con rapporti personali, in qualsiasi ramo, dovrebbero imparare l'importanza della gentilezza. Essere cortesi, rispondere alle domande, sorridere (per la miseria: sor-ri-de-re!) sono i requisiti minimi per ottenere attenzione e una buona predisposizione da parte dell'interlocutore. Mi sembrano concetti così ovvi, e invece ho dovuto constatare che ovvi non sono affatto. Fine della riflessione.

Alle tredici, piena di depliant, interrogativi, idee e confusione, mi sono avviata allo stand di un centro benessere (?) in cui compilando un modulo si aveva diritto ad estrarre una finta mela a cui corrispondevano vari premi. Il giorno prima avevo vinto l'abbonamento ad una rivista. Sono tornata lì perchè era il punto d'incontro con la mia amica altoatesina, che mi ha accolta con aria ironica dicendomi: “Indovina? Ho vinto due mele del Trentino”! Sono scoppiata a ridere di gusto, la legge di Murphy non si smentisce mai.
Ci siamo dirette verso il self service, ormai la fame chiamava. Insieme all'occasione di togliermi le pesanti bisacce dalle spalle che sentitamente hanno ringraziato.

Appena finito il pranzo, sono stata contattata da Lola: “Sono qui con Vittorio!” Qui dove? Arriviamo!
E così finalmente ho conosciuto i due più famosi spignattatori folli del forum! Che si sono presentati anche con un regalino: sapone di Vittorio, gel all'acido lattico e gel energy rose di Lola. Meraviglia! Giusto il tempo di due chiacchiere veloci, ma loro stanno morendo di fame, e io ho deciso di correre a salutare Riky, prima di proseguire nella mia ricerca di marchi eco-bio sul serio. Ho scarpinato sino al padiglione 22, ovvero dalla parte opposta a quella in cui mi trovavo, per scoprire che Riky non era lì e dover tornare indietro quasi al punto di partenza!
Ma tanto sacrificio è stato premiato, perchè in un colpo solo ho acchiappato Riky e un'altra mitica spignattatrice: etrusca! Riky ci ha presentati al “signor ICEA” e all'addetto marketing di SanEcoVit, e nel farlo si è resa improvvisamente conto che eravamo noi ed eravamo proprio tutti nello stesso posto a guardarci negli occhi. Che bello essere insieme! Ci siamo scambiati battute, sorrisi e risate, ma erano già le 15 e io dovevo proprio scappare, non prima di aver fatto bottino di campioncini BJOBJ.
Peccato, avrei tanto voluto restare e fare un piccolo forum dal vivo. Ci sono tantissime cose da dire su questo nuovo business della cosmesi eco-bio e sulle difficoltà di distinguere il vero dal falso!
[Note personali: Lola ha rischiato il colpo della strega per tutte le volte che, alta com'è, si è chinata a salutarmi; Vittorio ha l'aria sorniona e l'accento fantastico; da grande voglio diventare Etrusca – vitale e vivace come una ragazzina, altro che creme!; e Riky è splendida, irradia luce. Fine delle note personali.]

Dopo una sosta nello stand dell'ennesima azienda, ho deciso di essere arrivata alla frutta. Il cervello non rispondeva più e iniziava a confondere le cose. Basta così. Ho recuperato la mia amica, che nel frattempo aveva giustamente fatto la turista nell'area cosmesi e benessere, ridacchiando come me sui paroloni e gli strilloni, sulla grandeur degli stand L'Erbolario e Planter's, e sull'attività di lavaggio dell'aura (?) effettuato con un cristallo a forma di matitone.

A quel punto ho proseguito la visita in incognito, come una normale visitatrice. Mi sono così appropriata di una borsa di iuta gentile omaggio della ESI, in cui ho riposto tutto il materiale accumulato. La borsa dev'essere andata a ruba, perchè siamo state fermate da più di una persona che ci ha chiesto concitatamente dove fosse lo stand ESI. Mi dispiace non aver avuto la forza per osservare con sguardo antropologico anche i tanti visitatori del SANA, sicuramente mi sarei divertita.
Alle 17 abbiamo abbandonato la fiera, e incamminandoci verso gli autobus ci siamo accorte improvvisamente del sollievo che ci stava dando l'improvviso silenzio.

Il resto del pomeriggio non ha a che fare col SANA né con i cosmetici, quindi non sarà oggetto di questo mio racconto. Sono rientrata a Pescara alle 23 passate, dopo 4 ore di treno, in condizioni fisicamente disastrose ma moralmente su di giri. In due giorni ho conosciuto più persone che in sei mesi. E camminato più di quanto io cammini in un anno...