La nostra posizione sui parabeni

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Questo articolo è stato scritto da Fabrizio Zago e dal suo team, trovate qui la versione originale.

Lo riporto anche qui per diffonderlo ulteriormente.

Non siamo "ecotalebani" e non c'è un lavoro dilettantistico dietro ai semafori di EcoBioControl. Ci sono invece studio e scienza. 

Ecco l'articolo:

 

PARABENI, la nostra posizione.

La trasmissione “Petrolio” andata in onda sabato 29 settembre scorso, ha avuto una serie di echi: alcuni interessanti altri meno.

Durante la trasmissione abbiamo sentito cose non condivisibili, come la scelta di usare aceto e bicarbonato per qualsiasi lavaggio. Chi capisce qualche cosa di detergenza ecologica sa benissimo che i metodi possibili sono strutturati in modo diverso. Abbiamo sentito dire che “al posto del tensioattivo si usa un ingrediente naturale”, per poi mostrare il processo di saponificazione. Anche in questo caso, dichiarazione non corretta e facilmente fraintendibile.

Sappiamo che i tempi televisivi spesso “fanno correre” gli invitati, senza permettere un necessario approfondimento laddove la complessità invece è alta, ma quello che ha dato più fastidio a molti è stata la superficialità con cui temi importanti sono stati trattati.

Riteniamo qui doveroso spiegare la nostra posizione sui parabeni, che, durante la puntata, sono stati indicati come perfettamente sicuri poiché ammessi dalla legge.

 

La prima cosa che vogliamo dire è che il nuovo Dizionario EcoBioControl considera tutti i parabeni come sostanze a pallino rosso. Non era così alla prima stesura (erano gialli) e così sono rimasti per molto tempo, ma guardate i dati che abbiamo considerato e capirete da soli se il “rosso” è coerente oppure no.

Qui ci sono dei dati di calcolo dell’impatto ambientale di diversi conservanti a parità di dosaggio, secondo l'algoritmo della Commissione Europea noto come EU Ecolabel:

Methylisothiazolinone

1%

2500,00

Methyl-, Ethyl- and Propylparaben

1%

243,51

Sorbate and sorbic acid

1%

31,12

Phenoxyethanol

1%

0,80

Benzyl alcohol

1%

0,74

 

Tutti questi conservanti sono autorizzati, con limiti, per la produzione di detergenti con valori molto diversi di CDV Tox (impatto sulle forme di vita acquatiche). Abbiamo lasciato un valore di riferimento, il MIT, per segnalare la differenza che c’è tra questo conservante (2500 L) e altri conservanti più verdi. Il tutto confrontato con i parabeni. Ora la domanda è questa: è meglio usare il fenossietanolo (0,8 L), l’alcol benzilico (0,74 L) i sorbati (31,12 L) o i parabeni (243,51 L)?

I calcoli appena esposti potrebbero venire attaccati dicendo che non è corretto calcolare il CDV come se tutti i conservanti lavorassero alla stessa percentuale. Ecco allora lo stesso calcolo ma inserendo i valori massimi di concentrazione ammessi dal Regolamento 1223/2009:

Methylisothiazolinone

0,0015%

3,75

Methyl-, Ethyl- and Propylparaben

0,8%

194,81

Sorbate and sorbic acid

0,6%

18,67

Phenoxyethanol

1%

0,80

Benzyl alcohol

1%

0,74

 

Il commento è semplicissimo: alle condizioni d’uso i parabeni sono i conservanti più inquinanti tra quelli considerati.

Dal punto di vista ecologico e di salvaguardia dell’ambiente, cosa di cui ci occupiamo da una ventina d’anni, non vi è dubbio che un fenossietanolo sia molto meno impattante che un parabene, di oltre 240 volte! Oltre le 250 volte quello dell’alcol benzilico. Con dosaggi praticamente simili.

 

 

Sono poi stati citati studi e controstudi sui parabeni. Noi, per fortuna, siamo abituati a conservare tutto e abbiamo sempre espresso un giudizio cautelativo: abbiamo letto lavori scientifici pro e contro i parabeni e quindi, scientificamente parlando, abbiamo mantenuto, in un primo tempo, un atteggiamento neutro, da pallino giallo appunto.

Sul versante "interferenti endocrini", e della sicurezza in generale dei parabeni, CSSC molte volte non ritiene esaustivi gli studi fatti finora. Tuttavia, un importantissimo studio commissionato dalla UE ha chiarito la lista delle sostanze potenzialmente interferenti endocrini. Lo studio, pubblicato nel 2007, ha compreso in queste sostanze, in vario grado di interesse, alcuni parabeni. Il giudizio preliminare per la maggior arte di essi è “Medium concern”. Cinque parabeni sono stati vietati definitivamente.

 

Aggiungiamo a questo anche il calcolo appena mostrato, riguardo l'impatto ambientale, e capiamo perché la nostra scelta è slittata verso il semaforo rosso. 

 

 

La sintesi è: saranno anche ammessi dalla Legge ma il CSSC (Comitato scientifico per la Sicurezza dei Consumatori) continua a ripetere di non aver, per molti aspetti, dati a sufficienza. Hanno un impatto ambientale elevato, sono potenziali interferenti endocrini. Tutto questo ci ha fatto propendere per un semaforo rosso. Che è un'opinione, motivata e precisa e che ogni consumatore può considerare o no. Non abbiamo mai costretto nessuno a pensare che un bollino rosso fosse sinonimo di "fuori legge", ma abbiamo creato un processo di miglioramento, tutto questo è molto semplice da comprendere.

Chi ha sostenuto e continua a sostenere che un cosmetico è “sicuro per Legge” dovrebbe rileggersi le esclusioni avvenute solo negli ultimi mesi (e che noi escludiamo da vent'anni):

 

  • HYDROXYISOHEXYL 3-CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE (Esclusione)

  • Benzophenone-3 (limitazione)

  • Ossido di Zinco (in prodotti respirabili durante l’applicazione)

  • Methylisothiazolinine (Ulteriore riduzione)

  • Cyclopentasiloxane e Cyclotetrasiloxane (eliminati per prodotti solari e lacche per capelli)

  • ……..

 

 

Se il concetto “Tutto quello che è scritto sulla Legge è sicuro” non ci sarebbe bisogno di intervenire continuamente sulla lista delle sostanze ammesse, limitate o escluse. L’enorme lavoro della Commissione e dell’CSSC serve a rendere i cosmetici sempre più sicuri. Le sostanze elencate qui sopra erano “sicure” fino a pochi mesi fa e poi sono state riconosciute come estremamente pericolose tanto da decretarne l’eliminazione. Dobbiamo aspettare un guaio serio per escludere i parabeni per i quali è ancora permesso l’utilizzo? Non sarebbe preferibile una moratoria?

 

Per noi è sacro il “Principio di Precauzione” sancito dal trattato di Maastricht e quindi nel dubbio scegliamo la sostanza per la quale non abbiamo dubbi (scusate la voluta ripetizione).

C’è un secondo aspetto che questa vicenda evoca e cioè quello che sosteneva George Bernard Shaw: “L’uomo ragionevole adegua se stesso al mondo, l ‘uomo irragionevole persiste invece nel tentare di adeguare il mondo a se stesso: di conseguenza, tutto il progresso dipende dall’uomo irragionevole”!

 

 

L’atteggiamento di chi, in maniera acritica sostiene una posizione come “i parabeni vanno benissimo e solo quello che è proibito espressamente non è utilizzabile” è assolutamente il contrario di quello che proponiamo noi. Se non ci fossero state persone, tra cui noi, che hanno voluto cambiare il mondo criticando, studiando, dimostrando che non è vero che va tutto bene, non avremmo, ogni anno, delle sostanze che vengono escluse perché, in diverse forme, pericolose.

Ecco la vera differenza, noi siamo tra coloro che non si accontentano di quello che dice la Legge, vogliamo di più e creiamo le condizioni per il cambiamento. Siamo certamente irragionevoli!

Fabrizio Zago