Steve Jobs, 1955 - 2011
- Allie Graywords
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Steve Jobs, 1955 - 2011
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- CelticaPatchanka
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Stamattina ero al bar a fare colazione (non lo faccio mai ma ero in super ritardo a casa) butto l'occhio al televisore e leggo: Morto Steve Jobs. Ecco la mia brioche non è caduta per miracolo...ero così e momenti piangevo.
Non ho mai avuto Mac, non ho l'i-Pod, non ho l'i-Phone, non ho l'i-Pad, ma lui era un genio.
Non ho mai avuto Mac, non ho l'i-Pod, non ho l'i-Phone, non ho l'i-Pad, ma lui era un genio.
Idem, ma nel suo discorso riconosco il forte messaggio di una persona che ha dato moltissimo.CelticaPatchanka ha scritto:Non ho mai avuto Mac, non ho l'i-Pod, non ho l'i-Phone, non ho l'i-Pad
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"Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza." Cesare Pavese
Prima di postare un INCI, controlla di aver scritto bene gli ingredienti.
"Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza." Cesare Pavese
Prima di postare un INCI, controlla di aver scritto bene gli ingredienti.
Umanamente mi spiace per la sua morte. Ora però, sarà stato genio e quant'altro ma leggendo sul web e guardando la tv pare sia un eroe...non dimentichiamo che Jobs (e non solo lui in quest'ambito) è stato pure sfruttamento di lavoro minorile e morti sul lavoro (Cina) e concausa di guerre e ancora morti in Africa (coltan). Poi almeno un pc e un cellulare ce l'abbiamo praticamente tutti, la sottoscritta compresa...
"Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate?
In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo". E. Bencivenga
In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo". E. Bencivenga
Condivido il pensiero di Ruby in toto. Gli Americani sanno valorizzare al massimo i loro prodotti/uomini di rilievo. Tanto di cappello a ciò che ha fatto e che ha creato. Sopratutto lo stimo per il senso estetico sempre prensente nelle sue creazioni e per la sua volontà di cambiamento. Chi non vorrebbe un Apple bianco sulla proprio scrivania?ruby ha scritto:Umanamente mi spiace per la sua morte. Ora però, sarà stato genio e quant'altro ma leggendo sul web e guardando la tv pare sia un eroe...non dimentichiamo che Jobs (e non solo lui in quest'ambito) è stato pure sfruttamento di lavoro minorile e morti sul lavoro (Cina) e concausa di guerre e ancora morti in Africa (coltan). Poi almeno un pc e un cellulare ce l'abbiamo praticamente tutti, la sottoscritta compresa...
Trovo però il discorso fatto all' università molto molto ammericano in pieno american dream dove tutto è possibile e mi lascia decisamente perplessa.
Se Steve Jobs fosse nato in Italia sarebbe stato un precario pirelli informatica, le sue idee sarebbe state derise da capi anziani che non gli avrebbero fatto mai fare carriere perchè figlio di "nessuno" o troppo ardite.
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Ieri mi sarei aspettata di trovare l'apple store chiuso, invece era aperto con tante persone dentro ad occupare le postazioni di tutti gli apparecchi di casa jobs.... Nonostante tutto, The business must go on...
Sicuramente sono io che sbaglio perché probabilmente ho una visione troppo romantica... Io per rispetto avrei lasciato chiusi tutti gli Apple store del mondo.
Sicuramente sono io che sbaglio perché probabilmente ho una visione troppo romantica... Io per rispetto avrei lasciato chiusi tutti gli Apple store del mondo.
Mi trovo estremamente d'accordo (e non è la prima volta ) con Gramellini:
San Jobs
Steve Jobs era un genio, non un santo. Invece i siti e i giornali di tutto il mondo grondano di allusioni celestiali e riferimenti a Buddha e a Gesù, francamente eccessivi. Sono sicuro che lui si accontenterebbe di essere paragonato a Leonardo: un altro che ha cambiato il mondo nutrendosi di conoscenze spirituali per iniziati. Il discorso di Jobs all’università di Stanford - «La morte è la migliore invenzione della vita» - non smette di commuovermi, ma devo riconoscere di averlo già letto da qualche parte: in qualsiasi testo ispirato di new (e old) age.
Se milioni di persone non rendono omaggio soltanto al genio semplificatore di software ma al guru di una setta quotata in Borsa, significa che nei nostri cuori è successo qualcosa di meraviglioso e terribile. Siamo affamati, direbbe Steve. Affamati di valori, di esempi, di storie di successo che indichino una direzione di marcia. A molti le parole delle religioni di massa suonano stereotipate. E da quando neppure Obama è stato capace di fermare il suicidio del capitalismo (o meglio il suo omicidio, perpetrato da certa finanza), nei popoli delle democrazie è subentrata la convinzione che la politica non abbia più alcuna possibilità di cambiare il mondo. Jobs invece ci è riuscito e, nell’innalzarlo alla gloria degli altari laici, manifestiamo il desiderio struggente di altri cavalieri che illuminino il percorso di questo nuovo Medioevo. Il passaggio successivo sarà smettere di rispecchiarci in qualche eroe mitizzato e risvegliare il piccolo Jobs che sonnecchia dentro ognuno di noi.
Fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... sezione=56
San Jobs
Steve Jobs era un genio, non un santo. Invece i siti e i giornali di tutto il mondo grondano di allusioni celestiali e riferimenti a Buddha e a Gesù, francamente eccessivi. Sono sicuro che lui si accontenterebbe di essere paragonato a Leonardo: un altro che ha cambiato il mondo nutrendosi di conoscenze spirituali per iniziati. Il discorso di Jobs all’università di Stanford - «La morte è la migliore invenzione della vita» - non smette di commuovermi, ma devo riconoscere di averlo già letto da qualche parte: in qualsiasi testo ispirato di new (e old) age.
Se milioni di persone non rendono omaggio soltanto al genio semplificatore di software ma al guru di una setta quotata in Borsa, significa che nei nostri cuori è successo qualcosa di meraviglioso e terribile. Siamo affamati, direbbe Steve. Affamati di valori, di esempi, di storie di successo che indichino una direzione di marcia. A molti le parole delle religioni di massa suonano stereotipate. E da quando neppure Obama è stato capace di fermare il suicidio del capitalismo (o meglio il suo omicidio, perpetrato da certa finanza), nei popoli delle democrazie è subentrata la convinzione che la politica non abbia più alcuna possibilità di cambiare il mondo. Jobs invece ci è riuscito e, nell’innalzarlo alla gloria degli altari laici, manifestiamo il desiderio struggente di altri cavalieri che illuminino il percorso di questo nuovo Medioevo. Il passaggio successivo sarà smettere di rispecchiarci in qualche eroe mitizzato e risvegliare il piccolo Jobs che sonnecchia dentro ognuno di noi.
Fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... sezione=56
Tutto per un'unica meraviglia.