Bio non fa miracoli

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BettyBennet
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Bio non fa miracoli

Messaggio da BettyBennet »

Posto qui un'estratto dell'articolo uscito su L'Espresso (n. 34) - se si tratta della sezione sbagliata spostatelo pure ;-)

Babele di controlli
colloquio con Rossana Massarenti direttrice di Altroconsumo

Un'agricoltura che rispetta la natura e che non utilizza sostanze chimiche, allevamenti che non sono lager per animali. Insomma, un'alimentazione eco-compatibile che fa bene all'ambiente e rappresenta uno stile di vita. Per questo è una buona notizia apprendere che le aziende agricole biologiche in Italia sono cresciute nel 2006 del 2,36 per cento.. Con punte del 63,02 per coneto in Calabria, mentre il primato dell'agricoltura biologica va alla Sicilia che annovera 8 mila operatori. Ma sarà vero? O non sarà che il marchio bio è solo il modo per avere i fondi previsti dall'Unione Europea? Chi controlla, insomma, che il bio sia veramente tale? Lo abbiamo chiesto a Rosanna Massarenti, direttore di Altroconsumo.
Ci si può fidare della catena di controlli che garantisce il marchio bio?
Mica tanto, oggi. Ma dal primo gennaio 2009 entrerà finalmente in vigore la nuova normativa che metterà a posto le cose.
Perchè? E perchè oggi non ci si può fidare?
Oggi a controllare le colture sono 15 organismi privati, autorizzati dal ministero delle Politiche agricole. Ognuno ha un suo marchio: sono tanti e queto disorienta il consumatore. Non solo: questi controllori agiscono per lo più per via burocratica. Esaminano, insomma, un mare di carta, ma di verifiche nei campi ne fanno davvero poche. Poi: la norma prevede che i test nei campi siano fatti almeno una volta all'anno, ma ammette che gli ispettori annunciano in anticipo la loro visita. E da un?indagine che abbiamo fatto un po' di tempo fa risulta, infatti, che nella stragrande maggioranza dei casi le aziende vengano avvisate con buon margine.
Come cambieranno le cose?
A partire da gennaio 2009, i marchi verranno unificati con un unico marchio europeo. E le società di certificazione avranno meno margini di tolleranza perchè il loro operato viene assimilato a quellodegli organismi che fanno i controlli igienico-sanitari. Non solo: i prodotti confezionati che vogliono il marchio bio dovranno contenere almeno il 95 per cento di ingredienti bio made in Europe.
Insomma, oggi che mette un prodotto biologico nel carrello della spesa non è certo che lo sia?
Già, però lo paga ben di più. L'argomento bio tira e sia i grandi che i piccoli produttori lo cavalcano. Ma il consumatore deve sapere che a una differenza di prezzo non corrisponde sempre una migliore qualità. Il bio resta per molti un ideale di naturalità e salubrità, che non sempre trova riscontro nei fatti.

Betty Bennet
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Serese

Messaggio da Serese »

Ecco, nn vedo l'ora che arrivi il 2009 con tutte le sue nuove normative :?
zanchi75
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Messaggio da zanchi75 »

Anche io!!!
Infatti adesso sono molto scettica verso il Bio!
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BettyBennet
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Messaggio da BettyBennet »

Quello che mi secca maggiormente di tutta la storia è il modo di fare "all'italiana". Il fatto che gli ispettori "si annuncino" è tipico anche di altri tipi di controlli. Ma allora che senso ha farli? :uhm:

Peccato che in questo modo:
1) viene meno la funzione di "segnale" della certificazione
2) ci rimettono tutti, dai consumatori a chi invece il biologico lo fa per davvero (in quanto gli viene a mancare uno mezzo per distinguersi)

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baciuck
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Messaggio da baciuck »

Gli enti certificatori certificano il processo di lavorazione, non il prodotto finale.
E questo è così in ogni campo, le società certificatrici e di controllo qualità questo fanno.

Le aziende bio serie oltre alle certificazioni consentono ai singoli cittadini visite presso le loro terre e stabilimenti, per assicurare il contatto diretto vsvo e "qualitativo" che sta alla base di normali rapporti di fiducia.
Cioè... se io non vedo dove cresce la roba, come cresce, se non conosco le persone... perchè dovrei fidarmi?
Fino a 40-50 anni fa compravamo dal contadino di fiducia verdure uova e carni bianche, dal macellaio di "famiglia" la carne che si faceva arrivare da allevamenti rigorosamente da lui controllati, compravamo il pesce dalle barche dei pescatori direttamente sulla spiaggia.
Era questo il vero controllo di qualità.
Come dice Paolo C. Conti nel libro "la leggenda del buon cibo italiano", noi oggi deleghiamo la nostra fiducia ad un bollino applicato non dal produttore ma da terze parti; se non c'è bollino non ci fidiamo. E la delega ci frega alla grande, noi ci fidiamo di tutto ma là fuori le aziende pensano solo ad incrementare gli introiti.
Io sto seguendo i consigli di numerosi libri letti e ho cominciato ad andare a visitare le fattorie/aziende agricole presso le quali compro prodotti, dal momento che, come 50 anni fa, questo è l'unica certificazione della quale possiamo fidarci.

Per quanto riguarda le analisi sui cibi, magari rivolgendosi a qualche gruppo GAS di zona ci si potrebbe consorziare e sporadicamente far analizzare qualche prodotto (sempre che ciò non costi uno sproposito).

Concludo questa tirata dicendo che è inutile aspettare il 2009 e che sarebbe meglio iniziare a muoversi per conto proprio se ci teniamo alla nostra salute ;)
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Babs
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Messaggio da Babs »

Come avevo già scritto altrove sempre su questo forum,purtroppo di biofurbi ce ne sono eccome.Ricordo l'esempio di mia zia,che coltiva zucchine NON bio.
Ma ha scoperto per puro caso che il produttore a cui le vende le rivende poi a prezzo maggiore e spacciate per BIO nei negozi.
Quindi se davvero si vuole mangiare sano mi sa che o si va da piccoli produttori dove tutto è ben in vista o si fa da soli,purtroppo...la realtà è questa... :cry:
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BettyBennet
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Messaggio da BettyBennet »

baciuck ha scritto:[cut]

Concludo questa tirata dicendo che è inutile aspettare il 2009 e che sarebbe meglio iniziare a muoversi per conto proprio se ci teniamo alla nostra salute ;)
Certo, però fa rabbia pensare che ci si debba sempre arrangiare da soli :grrr:
E' una banalità detta tante volte quella che in altri Paesi le cose vanno diversamente, ma, purtoppo, c'è un fondo di verità.

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baciuck
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Messaggio da baciuck »

Guarda... secondo me è una questione culturale.
Strada facendo abbiamo perso la cultura del "pensarci da noi medesimi", i nostri nonni e i nostri genitori lo hanno fatto sempre, e questo è un esercizio che ci aiuta a tenerci in contatto con la nostre radici contadine e con il nostro istinto di "procacciare" cibo.
Sto leggendo un paio di libri nei quali si evince che la realtà Europea (non solo italiana) in fatto di cibo è tragica. In Germania usano di tutto negli alimenti, in Europa dell'est manco a parlarne. L'Inghilterra è rinomata nel mondo per i peggiori casini alimentari in un paese civilizzato ed è seconda soltanto agli stati uniti.
Pure Francia e Spagna non è che se la passino meglio :|
E le dogane di tutta Europa hanno il loro bel daffare nel cercare di individuare partite di merci contraffatte, adulterate, scadute, pericolose che invadono tutti i paesi :x
Quindi, non per ripetere quello che molti dicono, bene sarebbe consumare il più possibile cibo locale, fresco (e se proprio lo dobbiamo elaborare che almeno lo si faccia noi in casa), e controllato da noi o da familiari (o amici).
E' l'unica via... credo.
Così tutti i farabutti che speculano su qualsiasi cosa se la potrebbero grandemente prendere in quel posto :roll: spero :)
Serese

Messaggio da Serese »

In Italia di solito funziona così.. tipo una moda.
Ad un certo punto il baco nella mela fa schifo.. e allora tutti a comprare le mele lucide (e piene di pesticidi).
Poi viene fuori che l'alta qualità è proporzionale al prezzo.. e allora tutti a comprare le mele che costano di più.
Poi si scopre il biologico.. e tutti a comprare le mele bio senza sapere se lo sono sul serio.
Quoto quello che dici baciuck.
Bisognerebbe imparare a ragionare con il nostro cervello e sulla nostra esperienza diretta.. non per sentito dire..
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BettyBennet
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Messaggio da BettyBennet »

baciuck ha scritto:[cut]
Sto leggendo un paio di libri nei quali si evince che la realtà Europea (non solo italiana) in fatto di cibo è tragica. In Germania usano di tutto negli alimenti, in Europa dell'est manco a parlarne. L'Inghilterra è rinomata nel mondo per i peggiori casini alimentari in un paese civilizzato ed è seconda soltanto agli stati uniti.
Pure Francia e Spagna non è che se la passino meglio :|
E le dogane di tutta Europa hanno il loro bel daffare nel cercare di individuare partite di merci contraffatte, adulterate, scadute, pericolose [cut]
Se penso a tutte le sovvenzioni chel'agricoltura prende dalla UE :evil:

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