Sunflower ha scritto:Al Sana mi ha fermato una tizia che ha cercato di piazzarmi un prodotto che a quanto ho capito era praticamente solo un olio venduto a peso d'oro e per farlo ha cominciato a fare delle non tanto velate critiche al mio aspetto.
Che brutta cosa, anche a me è capitato di entrare in una bioprofumeria e sentirmi dire cosa avrei dovuto comprare per migliorare il mio aspetto. Mi è capitato con un correttore verde per la couperose, l'inci del prodotto in questione era ottimo e l'azienda la conosciamo tutti per la sua serietà, il punto è che non puoi tentare di vendere un prodotto sminuendo la persona che hai di fronte. Per la mia visione delle cose, se scegli di stare in un mercato di questo tipo, anche l'atteggiamento e la comunicazione devono essere diverse. Purtroppo so benissimo che le cose non stanno così.
Al SANA anche quest'anno non ho potuto esserci, però sono anni che in fiere dove vengono venduti anche cosmetici eco sento volare stupidaggini e frasi dette solo con l'intento di catturare l'attenzione di quelle persone che magari hanno seriamente l'intento di comprare buoni cosmetici, ma che sono poco informate. Mi dispiace perché penso alle aziende che davvero mettono l'anima nel formulare un buon prodotto e poi nelle fiere si ritrovano a fianco cialtroni che magari con qualche frase ad effetto piazzano i loro prodotti che di eco non hanno niente. Con le persone che conosco cerco sempre di spronarle ad un consumo critico, ad informarsi su ciò che comprano e da chi comprano, ma non è facile. Mi sono spesso sentita dire "tu hai tempo per farlo", ma lavoro anch'io, anch'io ho una casa da ordinare, pulire, un compagno con cui stare e degli hobby, anche io non ho una laurea in chimica, però personalmente non ce la faccio proprio a fermarmi davanti alla "frasettina" che l'azienda scrive per vendere il proprio prodotto. Non ce la faccio a non indagare un po' sull'azienda che produce il prodotto che vorrei comprare, non ce la faccio a spendere 20€ e non sapere un fico secco di cosa sto comprando e a chi sto dando i miei soldini, non ce la faccio a spalmarmi qualcosa sulla pelle senza sapere che cavolo mi sto spalmando. In tutto ciò è triste sapere che molte aziende si sono insinuate nel mercato bio solo ed esclusivamente per interessi, però penso che noi consumatori abbiamo nelle mani molti strumenti capaci di aiutarci nel fare scelte più consapevoli, e nell'andare al di là del marketing, anche quello più aggressivo.