Eco e compromessi
Ecco, sì, calmiamoci un pochino: Barbara aveva appena finito di lodarci…!
Mi pare evidente che questo sia un argomento che sta a cuore a tutte, e mi pare ovvio che ciascuna di noi creda, e speri, di fare del suo meglio, per cui leggere alcune frasi può toccare la propria sensibilità e dare luogo ad equivoci e fraintendimenti. Come dice Pips, leggere un intervento non è la stessa cosa di trovarsi a tu per tu a discutere, anche animatamente, con una persona, per cui è facile cadere nell’equivoco!
Respiriamo e rileggiamo una volta in più, il forum di SCTS è famoso anche per l’educazione e la pacatezza delle (degli) utenti!
Io ho provato a riflettere sulla parola compromesso…avete pensato che anche solo darne una definizione non è così facile? Se un bambino vi chiedesse cos’è un compromesso…?
Secondo me sta qui la chiave di lettura dei nostri commenti, e qui la spiegazione dei fraintendimenti.
Compromesso…per me potrebbe essere qualcosa, in questo caso un comportamento, che sta tra un estremo e l’altro di due comportamenti, o stili di vita, i quali non posso, o non voglio, attuare. Ciò che sta in mezzo dovrebbe essere tutta la gamma dei miei attuali comportamenti. Difficile quindi definire, nella pratica, cosa sta ad un capo (100% ecobio?), cosa sta all’altro (0% ecobio?), dove si inizi, dove si finisca, cosa ci stia in mezzo.
Davvero, secondo me ci siamo addentrate in un campo non così semplice da percorrere. Mi ricorda un’accesa discussione con un mio caro amico, laureato in sociologia, che cercava di spiegarmi come l’ecobio non avesse futuro. Lui dati statistici alla mano, io col mio ottimismo.
Non ne siamo mai venuti a capo.
Però ci vogliamo bene lo stesso!
La questione non è quindi, secondo me, definire il compromesso, che per ciascuna di noi avrà un diverso colore…Anzi, dobbiamo accuratamente evitare di cercare di darne una definizione univoca, che valga per tutte quante! La questione è capire che quando scegliamo un prodotto o seguiamo un comportamento che non è ecobio al 100%, stiamo appunto facendo un compromesso, e quindi, proprio perché ci siamo rese conto di questo, e che compromesso è per me, ma diversamente potrebbe essere per le altre, non posso pretendere che le altre me lo passino per forza, non posso pretendere, come diceva Barbara, l’assoluzione. Se ad esempio uso il balsamo* con il cetrimonium, ma ne scelgo uno senza siliconi, senza conservanti dannosi ecc….quello per me sarà probabilmente un compromesso, ma non posso pretendere che le altre lo “accettino”. Ovviamente io avrò tutti i miei motivi, e tutti validi (l’esterquat me li lascia annodati, ho finito il balsamo ecobio e non ne trovo nelle mie zone, costa troppo per me, ecc.) per “giustificare” - ma agli occhi di chi? Ai miei o a quelli delle altre? A questo non ho risposta… - la mia scelta, e nessuna qui giudicherà una cattiva spalmina quella che usa il cetrimonium perché non può fare altrimenti. Ma codesta spalmina non potrà pretendere che si assurga il suo compromesso a comportamento comunque corretto.
Non so se sono riuscita a spiegarmi
*nessun riferimento: ormai “il balsamo” è l’esempio per antonomasia!
Mi pare evidente che questo sia un argomento che sta a cuore a tutte, e mi pare ovvio che ciascuna di noi creda, e speri, di fare del suo meglio, per cui leggere alcune frasi può toccare la propria sensibilità e dare luogo ad equivoci e fraintendimenti. Come dice Pips, leggere un intervento non è la stessa cosa di trovarsi a tu per tu a discutere, anche animatamente, con una persona, per cui è facile cadere nell’equivoco!
Respiriamo e rileggiamo una volta in più, il forum di SCTS è famoso anche per l’educazione e la pacatezza delle (degli) utenti!
Io ho provato a riflettere sulla parola compromesso…avete pensato che anche solo darne una definizione non è così facile? Se un bambino vi chiedesse cos’è un compromesso…?
Secondo me sta qui la chiave di lettura dei nostri commenti, e qui la spiegazione dei fraintendimenti.
Compromesso…per me potrebbe essere qualcosa, in questo caso un comportamento, che sta tra un estremo e l’altro di due comportamenti, o stili di vita, i quali non posso, o non voglio, attuare. Ciò che sta in mezzo dovrebbe essere tutta la gamma dei miei attuali comportamenti. Difficile quindi definire, nella pratica, cosa sta ad un capo (100% ecobio?), cosa sta all’altro (0% ecobio?), dove si inizi, dove si finisca, cosa ci stia in mezzo.
Davvero, secondo me ci siamo addentrate in un campo non così semplice da percorrere. Mi ricorda un’accesa discussione con un mio caro amico, laureato in sociologia, che cercava di spiegarmi come l’ecobio non avesse futuro. Lui dati statistici alla mano, io col mio ottimismo.
Non ne siamo mai venuti a capo.
Però ci vogliamo bene lo stesso!
La questione non è quindi, secondo me, definire il compromesso, che per ciascuna di noi avrà un diverso colore…Anzi, dobbiamo accuratamente evitare di cercare di darne una definizione univoca, che valga per tutte quante! La questione è capire che quando scegliamo un prodotto o seguiamo un comportamento che non è ecobio al 100%, stiamo appunto facendo un compromesso, e quindi, proprio perché ci siamo rese conto di questo, e che compromesso è per me, ma diversamente potrebbe essere per le altre, non posso pretendere che le altre me lo passino per forza, non posso pretendere, come diceva Barbara, l’assoluzione. Se ad esempio uso il balsamo* con il cetrimonium, ma ne scelgo uno senza siliconi, senza conservanti dannosi ecc….quello per me sarà probabilmente un compromesso, ma non posso pretendere che le altre lo “accettino”. Ovviamente io avrò tutti i miei motivi, e tutti validi (l’esterquat me li lascia annodati, ho finito il balsamo ecobio e non ne trovo nelle mie zone, costa troppo per me, ecc.) per “giustificare” - ma agli occhi di chi? Ai miei o a quelli delle altre? A questo non ho risposta… - la mia scelta, e nessuna qui giudicherà una cattiva spalmina quella che usa il cetrimonium perché non può fare altrimenti. Ma codesta spalmina non potrà pretendere che si assurga il suo compromesso a comportamento comunque corretto.
Non so se sono riuscita a spiegarmi
*nessun riferimento: ormai “il balsamo” è l’esempio per antonomasia!
L'essentiel est invisible pour les yeux
secondo me un buon compromesso è quello di utilizzare tutto quello che compriamo.
non è banale perchè troppo spesso sento gente che abbandona prodotti in fondo al cassetto perchè non gli piacciono o perchè ne compra sempre di nuovi e non riesce a finirli, In aggiunta la possibilità di fare un acquisto sbagliato (anche con l'ecobio) è sempre possibile e quindi rischi di avere un prodotto per te inutilizzabile per lo scopo per cui l'hai acquistato e di doverne così comprare un altro.
detto questo lo sforzo di acquistare ecobio + di acquistare l'indispensabile/utilizzare tutto quello che acquistiamo, è un buon compromesso per il quale uno può concedersi quel prodotto non totalmente ecobio se non trova sostituti.
non è banale perchè troppo spesso sento gente che abbandona prodotti in fondo al cassetto perchè non gli piacciono o perchè ne compra sempre di nuovi e non riesce a finirli, In aggiunta la possibilità di fare un acquisto sbagliato (anche con l'ecobio) è sempre possibile e quindi rischi di avere un prodotto per te inutilizzabile per lo scopo per cui l'hai acquistato e di doverne così comprare un altro.
detto questo lo sforzo di acquistare ecobio + di acquistare l'indispensabile/utilizzare tutto quello che acquistiamo, è un buon compromesso per il quale uno può concedersi quel prodotto non totalmente ecobio se non trova sostituti.
Hai dato un'ottima "definizione"di compromesso secondo me ...però una cosa l'hai trascurata...che compromesso può significare anche qualcosa che accetti momentaneamente fino a quando non si propone un'alternativa migliore....un compromesso lo si accetta perchè ne l'uno ne l'altro estremo al momento soddisfano le tue esigenze(in termini di funzionalità, costo, reperibilità e quant'altro ciascuna di noi cerca) ma un compromesso rimane sempre un compromesso e non una soluzione definitiva ...jordan ha scritto: Compromesso…per me potrebbe essere qualcosa, in questo caso un comportamento, che sta tra un estremo e l’altro di due comportamenti, o stili di vita, i quali non posso, o non voglio, attuare. Ciò che sta in mezzo dovrebbe essere tutta la gamma dei miei attuali comportamenti. Difficile quindi definire, nella pratica, cosa sta ad un capo (100% ecobio?), cosa sta all’altro (0% ecobio?), dove si inizi, dove si finisca, cosa ci stia in mezzo.
@Daffodil
in effetti mi danno tutti della lisa simpson e ho scelto questo avatar per fare un po'di autoironia...ma devo ammettere che in lisa mi ci rispecchio parecchio
Bè, ma è un complimento! Se poi non lo intendono come tale, peggio per loro...
D
D
Fai "mi piace" alla mia pagina? (Soddisfazione garantita!) https://www.facebook.com/rafeditor" onclick="window.open(this.href);return false;
Queste discussioni sono davvero costruttive ragazze, ho "divorato" tutte le vostre argomentazioni! E la cosa che mi è rimasta di fondo è:
1. con buona volontà e tentativi posso anche io modificare le mie abitudini per essere più ecobio (in tutto non solo nella crema viso!)
2. il rispetto per le opinioni e anche le scelte degli altri (se il balsamo eco non funziona è inutile: non funziona!)
Siete un ottimo allenamento per il cervello ragazze: fate pensare!!!!!!!!
E questo non è già un buon inizio?
1. con buona volontà e tentativi posso anche io modificare le mie abitudini per essere più ecobio (in tutto non solo nella crema viso!)
2. il rispetto per le opinioni e anche le scelte degli altri (se il balsamo eco non funziona è inutile: non funziona!)
Siete un ottimo allenamento per il cervello ragazze: fate pensare!!!!!!!!
E questo non è già un buon inizio?
La discussione è quasi scemata (arrivo sempre in ritardo!) ma volevo dare un suggerimento, se mi è permesso, alle ragazze che vicono in centri piccoli o dove è difficile trovare prodotti ecobio a buon prezzo.
Io abito a Roma ma sono cresciuta in un paese dell'entroterra siciliano e so cosa vuol dire cercare qualcosa e non trovarla.
Però adesso, rispetto a prima, abbiamo un vantaggio.
Siamo consumatori più consapevoli (sicuramente su questo forum lo siamo tutti) e abbiamo più strumenti per farci sentire.
Per cui, se per esempio Auchan a Catania, Cagliari, Palermo o Matera ha solo qualche prodotto di Naturissima, Bio Bio Baby o della marca X, che invece sono ben presenti negli Auchan di Roma o del Nord, bisogna farsi sentire.
Io sono una che rompe sempre le scatole inviando email di reclamo quando un prodotto o un servizio che pago non va bene o non mi soddisfa, e anche quando non trovo qualcosa che prima trovavo.
Per questo secondo me bisogna scrivere a Naturissima e dire: cari signori di Naturissima, ho notato che i vostri prodotti sono distribuiti in maniera disomogenea presso le catene Auchan/Carrefour/Pinco Pallo su scala nazionale. Io abito a Roccacannuccia e il punto vendita più vicino a me ha solo il prodotto X, oppure nessuno dei vostri prodotti.
Se pensate che distribuire dalle mie parti anche i prodotti Y e X sarebbe inutile perchè non c'è mercato, vi sbagliate.
Io li comprerei e come me ci sono altre persone che vorrebbero utilizzare prodotti ecobiologici e non li trovano da nessuna parte.
E aggiungerei anche qualche manfrina su come al sud ci trattano sempre come cittadini/consumatori di serie B.
Se questa gente pensa che non c'è mercato per i loro prodotti in una certa zona, e noi non gli diciamo che si sbagliano, non cominceremo mai a vedere la loro roba negli scaffali. Purtroppo non tutti hanno aggressivi reparti di marketing, o i soldi per spingersi in zone dove pensano non ci sarebbe mercato.
Quell'altra azienda che è sparita dai negozi a 1 euro di Cagliari.
Si prende l'email dal sito e si scrive: Cari signori della Ecor (o quel che è), perchè non si trovano più i vostri prodotti a Cagliari?
Lo sapete che ci sono delle persone che li compravano, e che li comprerebbero ancora se li trovassero?
Questi signori sanno benissimo che per una persona che si prende la briga di scrivere, ce ne sono un tot di altre che hanno lo stesso bisogno ma non lo esprimono (una delle poche cose utili che ho studiato all'univeristà), per cui se già 10 o 20 persone gli scrivono, cominceranno ad essere consapevoli della cosa.
Se distribuiscono solo 2 prodotti, proveranno a spingerne qualcuno in più nella GDO.
Se prima erano distribuiti e poi non lo sono più stati in certe zone, cercheranno degli altri spazi distributivi.
Nella mia esperienza segnalazioni di questo tipo vengono prese in considerazione, specialmente quando non si tratta di colossi ma di aziende medie (e anche in casi di grandi aziende, io ho piegato persino le Poste Italiane, che dopo avermi negato un rimborso ha fatto marcia indietro e mi ha mandato un assegno, e ogni volta che faccio un reclamo mi chiama 2 ore dopo per approfondire la cosa! ).
Facciamoci sentire, ragazze.
Abbiamo solo da guadagnare facendo sentire la nostra voce
Io abito a Roma ma sono cresciuta in un paese dell'entroterra siciliano e so cosa vuol dire cercare qualcosa e non trovarla.
Però adesso, rispetto a prima, abbiamo un vantaggio.
Siamo consumatori più consapevoli (sicuramente su questo forum lo siamo tutti) e abbiamo più strumenti per farci sentire.
Per cui, se per esempio Auchan a Catania, Cagliari, Palermo o Matera ha solo qualche prodotto di Naturissima, Bio Bio Baby o della marca X, che invece sono ben presenti negli Auchan di Roma o del Nord, bisogna farsi sentire.
Io sono una che rompe sempre le scatole inviando email di reclamo quando un prodotto o un servizio che pago non va bene o non mi soddisfa, e anche quando non trovo qualcosa che prima trovavo.
Per questo secondo me bisogna scrivere a Naturissima e dire: cari signori di Naturissima, ho notato che i vostri prodotti sono distribuiti in maniera disomogenea presso le catene Auchan/Carrefour/Pinco Pallo su scala nazionale. Io abito a Roccacannuccia e il punto vendita più vicino a me ha solo il prodotto X, oppure nessuno dei vostri prodotti.
Se pensate che distribuire dalle mie parti anche i prodotti Y e X sarebbe inutile perchè non c'è mercato, vi sbagliate.
Io li comprerei e come me ci sono altre persone che vorrebbero utilizzare prodotti ecobiologici e non li trovano da nessuna parte.
E aggiungerei anche qualche manfrina su come al sud ci trattano sempre come cittadini/consumatori di serie B.
Se questa gente pensa che non c'è mercato per i loro prodotti in una certa zona, e noi non gli diciamo che si sbagliano, non cominceremo mai a vedere la loro roba negli scaffali. Purtroppo non tutti hanno aggressivi reparti di marketing, o i soldi per spingersi in zone dove pensano non ci sarebbe mercato.
Quell'altra azienda che è sparita dai negozi a 1 euro di Cagliari.
Si prende l'email dal sito e si scrive: Cari signori della Ecor (o quel che è), perchè non si trovano più i vostri prodotti a Cagliari?
Lo sapete che ci sono delle persone che li compravano, e che li comprerebbero ancora se li trovassero?
Questi signori sanno benissimo che per una persona che si prende la briga di scrivere, ce ne sono un tot di altre che hanno lo stesso bisogno ma non lo esprimono (una delle poche cose utili che ho studiato all'univeristà), per cui se già 10 o 20 persone gli scrivono, cominceranno ad essere consapevoli della cosa.
Se distribuiscono solo 2 prodotti, proveranno a spingerne qualcuno in più nella GDO.
Se prima erano distribuiti e poi non lo sono più stati in certe zone, cercheranno degli altri spazi distributivi.
Nella mia esperienza segnalazioni di questo tipo vengono prese in considerazione, specialmente quando non si tratta di colossi ma di aziende medie (e anche in casi di grandi aziende, io ho piegato persino le Poste Italiane, che dopo avermi negato un rimborso ha fatto marcia indietro e mi ha mandato un assegno, e ogni volta che faccio un reclamo mi chiama 2 ore dopo per approfondire la cosa! ).
Facciamoci sentire, ragazze.
Abbiamo solo da guadagnare facendo sentire la nostra voce
Topic molto interessante e interessanti tutte le cose che avete scritto, uno dei miei buoni propositi di quest'anno (io li faccio a settembre, non a gennaio ) è proprio di cercare di usare solo prodotti bio. Per quanto mi riguarda non lo trovo impossibile perchè: 1) Spendo troppo in sfizi cosmetici quindi se comprassi meno scemenze i soldi per il prodotto di qualità li trovo eccome 2) la reperibilità non è un problema perchè nella mia zona ho trovato alcune erboristerie serie, senza contare tutti i negozi on line
Se mi permettete un piccolo sfogo... Personalmente mi danno un po' fastidio le persone che fraintendono l'ecobio. Magari trovano un forum come questo o come gli altri sempre sullo stesso argomento e appena imparano qualcosina sui siliconi si inzia con "Oddiooo il mio docciaschiuma/fondotinta/balsamo/crema li ha!! Cosa mi succederà?" Panico! A parte il fatto che non esistono solo i siliconi, ci sono tante altre sostanza inquinanti (scusate il mio modo rozzo di esprimermi, non sono esperta in queste cose ma qualcosina l'ho capito) ma poi io cerco di informarmi e saperne di più sulla cosmesi eco bio non perchè ho paura che la pelle mi cada a pezzi ma perchè ci terrei nel mio piccolo ad inquinare meno! Non per questo me ne frego della mia pelle ma ad essere sinceri penso che non succeda nulla di catastrofico a livello estetico ad usare una crema con un brutto inci o un balsamo con i siliconi.
Tante persone usano "brutti" cosmetici ma non ne muoiono io voglio usare l'ecobio non per paura di chissà che cosa ma perchè scelgo di farlo per aiutare un pochino l'ambiente.
Io usavo queste cose prima, non avevo la pelle o i capelli da buttare, me li vedo comunque meglio adesso e non tornerei mai indietro ma il motivo principale è perchè non voglio contribuire all'inquinamento
Se mi permettete un piccolo sfogo... Personalmente mi danno un po' fastidio le persone che fraintendono l'ecobio. Magari trovano un forum come questo o come gli altri sempre sullo stesso argomento e appena imparano qualcosina sui siliconi si inzia con "Oddiooo il mio docciaschiuma/fondotinta/balsamo/crema li ha!! Cosa mi succederà?" Panico! A parte il fatto che non esistono solo i siliconi, ci sono tante altre sostanza inquinanti (scusate il mio modo rozzo di esprimermi, non sono esperta in queste cose ma qualcosina l'ho capito) ma poi io cerco di informarmi e saperne di più sulla cosmesi eco bio non perchè ho paura che la pelle mi cada a pezzi ma perchè ci terrei nel mio piccolo ad inquinare meno! Non per questo me ne frego della mia pelle ma ad essere sinceri penso che non succeda nulla di catastrofico a livello estetico ad usare una crema con un brutto inci o un balsamo con i siliconi.
Tante persone usano "brutti" cosmetici ma non ne muoiono io voglio usare l'ecobio non per paura di chissà che cosa ma perchè scelgo di farlo per aiutare un pochino l'ambiente.
Io usavo queste cose prima, non avevo la pelle o i capelli da buttare, me li vedo comunque meglio adesso e non tornerei mai indietro ma il motivo principale è perchè non voglio contribuire all'inquinamento
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- Messaggi: 14
- Iscritto il: sabato 13 febbraio, 2010 20:49
Mi piace tantissimo questo topo, molto spesso si pensa che l'ecobio sia una sorta di fissazione, filosofia o fondamentalismo, ovviamente da chi sente parlare ma non conosce ancora bene. Per me l'ecobio è semplicemente usare prodotti buoni, perchè i cosmetici ecobio per me e su di me funzionano meglio. Ovviamente è anche per salvaguardare l'ambiente, ma ci sono alcune cose a cui non riesco a rinuciare, come ad esempio gli smalti, so che inquinano, eppure li uso. Quindi non condanno nessuno che usi prodotti non totalmente ecologici, mi innervosisco invece quando vedo chi compra una crema di 30 euro che è vuota, piena di silicone e paraffina, perchè non va bene nè per la pelle nè per l'ambiente, ed è una fregatura. Ognuno fa la sua scelta, seguendo il proprio buon senso. Ad esempio ecobio è anche spalmarsi una crema con un inci schifoso invece di rovesciarla nel water, ma c'è chi vorrà farlo anche se contiene paraffina c'è chi invece no. Io appartengo alla seconda eheh quindi non sono ecobio cento per cento. La cosa importante secondo me è sapere cosa contiene quel cosmetico e capire se davvero faccia bene alla pelle, a prescindere da quanti fiorellini e colore verde ci sono sulla confezione, di conseguenza verrà anche aver salvaguardato l'ambiente perchè l'ecobio fa bene alla pelle e anche all'ambiente.
Ciao Barbara!
Ciao Barbara!
I miei Video su yt:
http://www.youtube.com/user/carlitadolce
http://www.youtube.com/user/carlitadolce
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- Messaggi: 14
- Iscritto il: sabato 13 febbraio, 2010 20:49
Non lo vorrei dire ma penso che davvero il mercato di certi prodotti qui non ci sarebbe...ecco, l'ho detto ...lo capisco dalle confezioni vecchie e logore proprio dei prodotti naturissima e dalle saponette i provenzali(ho il dubbio che non ne portino quasi mai di nuove perchè hanno sempre le stesse profumazioni)...mentre mi pare che abbiano più successo i prodotti bio l'angelica ma secondo me più per i packaging accattivante e perchè è comunque una marca nota che per altro...l'altra volta una mia amica ha preso il contorno occhi l'angelica dicendo "guarda l'angelica ha fatto le creme"...ignorando del tutto la questione inci...Piggott ha scritto: Se questa gente pensa che non c'è mercato per i loro prodotti in una certa zona, e noi non gli diciamo che si sbagliano, non cominceremo mai a vedere la loro roba negli scaffali. Purtroppo non tutti hanno aggressivi reparti di marketing, o i soldi per spingersi in zone dove pensano non ci sarebbe mercato.