ho trovato questo articolo interessante su come comportarsi con l'olio usato
che ne pensate?
http://www.stilenaturale.com/news/1310/ ... da-te.html
Come utilizzare l'olio usato di cucina e farci il sapone "fai da te"
Sappiamo bene che l'olio usato è un forte inquinante, ma in pochi sanno comer riutilizzarlo. Stile Naturale ti guida passo passo per il riciclo dell'olio usato
Sono ben 800.000 le tonnellate di olio usato fritto che finisce dalla padella al lavandino della cucina senza badare ai grossi danni che questa sgradevole pratica provoca all'ambiente. Questo avviene, purtroppo, a causa della negligenza di molti cittadini poco avvezzi al corretto smaltimento dell'olio usato.
Anche se lo smaltimento dell’olio di frittura non rappresenta l'unica soluzione, una volta usato è possibile sfruttarlo di nuovo e non solo in cucina, evitando inutili sprechi e cercando di salvaguardare l'ambiente. Di seguito vi elenchiamo alcuni modi per riutilizzare i vostri oli vegetali
Il sapone fatto in casa a base di olio usato
L'olio usato diventa anche un ingrediente fondamentale nella ricetta per la creazione del sapone fatto in casa.
Per realizzare un sapone di circa 2 Kg occorrono: un 1,5 litri di olio fritto filtrato (aiutatevi per il filtraggio con un colino o una calza di nylon), 200 grammi di soda caustica e 50 cl d'acqua.
Iniziate con il preparare una soluzione alcalina mettete in una pentola smaltata i granuli di soda caustica e versate molto lentamente l'acqua senza fare schizzi. Badate bene a versare i granuli nell'acqua e non viceversa, questo per evitare rischiose bruciature e che la soda faccia dei "blocchi" difficilmente diluibili.
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Importante: Durante questa operazione munitevi di occhiali, mascherina e guanti, la soda caustica è altamente corrosiva ed ustionante: al momento della preparazione aprite le finestre della cucina e allontanate bambini e animali.
Attendete che la soda si raffreddi sino a che non raggiunga circa 38° gradi, misurate la temperatura aiutandovi con un termometro da cucina, la temperatura è quella in cui si dovrebbe riuscire a tenere la pentola sul palmo della mano senza scottarsi.
All'interno di un'altra pentola versate l'olio usato e portatelo alla medesima temperatura della soluzione alcalina. Quando entrambe saranno intorno ai 38° togliete la pentola dal fuoco e aggiungete lentamente la soluzione alcalina all’olio rimescolando in continuazione con un cucchiaio di legno.
Mescolando questa soluzione sin quando non si formerà il "nastro", questo segno dimostra lo scioglimento completo dei grassi, questo può comparire anche dopo più di 40 minuti di rimescolamenti. Quindi, se state mescolando da più di 40 minuti e non vi sembra stia succedendo niente… fate come se aveste visto il “nastro”.
Versate il tutto in un grosso stampo di plastica (la soda corrode il metallo) e lasciate raffreddare lentamente per 48-72 ore avvolgendo il tutto in una coperta. A seguito del processo di raffreddamento sarà il momento di togliere il sapone base dallo stampo, per evitare problemi con la soda ancora leggermente attiva usate sempre i guanti di gomma.
Mi raccomando se notate al momento dell'utilizzo del sapone piccole bruciature ed escoriazioni sulle mani significa che il prodotto ha bisogno ancora di una stagionatura. Alcuni saponi, infatti, impiegano molti giorni a rapprendersi quindi non vi preoccupate se la forma non indurisce nei tempi stabiliti.
Lasciate stagionare per circa 15-20 giorni, dopodichè quando vedeta la forma ben indurita tagliatela a grossi pezzi al fine di usarlo.
Per donare una profumazione al vostro sapone procedete con una seconda fusione, riducete il sapone grezzo in piccole scaglie ponendolo in una pentola con dell'acqua a fuoco basso. Fate sciogliere il tutto girando lentamente con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non fare troppa schiuma.
A seguire aggiungete alla miscela la vostra essenza profumata preferita, eliminando così lo sgradevole odore di fritto. L'impasto cremoso ed omogeneo va inserito all'interno degli stampi, il tempo di indurimento degli stampi può variare da 1 settimana ad un mese.
La seconda volta dell'olio usato in cucina
Cucinare di nuovo con l'olio esausto è possibile effettuando un processo semplice e veloce appena finito di sfruttare il liquido ancora bollente. Dopo aver tolto il cibo dalla padella immergete una o al massimo due foglie di lattuga al suo interno e lasciate soffrire per un po'.
La lattuga permetterà la depurazione dell'olio fritto e l'assorbimento di impurità sprigionate durante la frittura. Dopo qualche minuto, togliete la lattuga dall’olio e lasciatelo raffreddare.
Una volta finito di raffreddare, aiutatevi con un settaccio o un colino per il latte e filtrate l'olio eliminando eventuali residui di cibo. Al termine del processo versatelo e conservatelo in una bottiglia pulita e asciutta, la presenza di acqua potrebbe alterare la successiva frittura. L’olio ottenuto con questo procedimento può essere riutilizzato soltanto per una volta.
Per il corretto smaltimento dell'olio usato
Dopo avervi illustrato alcuni modi per sfruttare l'olio usato, vogliamo ricordavi il corretto processo di smaltimento. Ogni qual volta cucinate usando dell'olio da frittura aspettate che si raffreddi per versarlo in un recipiente, da collocare in balcone o sotto il lavandino della cucina, quando sarà colmo portatelo nelle apposite “isole ecologiche” di cui quasi tutte le città sono ormai dotate.
Ad occuparsi dello smaltimento dell'olio esausto è il Consorzio Conoe, consorzio obbligatorio nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali ed animali esausti, visitando il sito dedicato potrete venire a conoscenza del centro autorizzato alla raccolta più vicino a voi.