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certif. equo&solidale

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:46
da barbara
Un prodotto per potersi definire "equo&solidale" deve contenere almeno il 50% di materie prime da commercio e&s. Mentre se la percentuale è inferiore, allora si chiama "prodotto contenente ingredienti da commercio e&s".
Questa percentuale però non si riferisce alla quantità in peso degli ingredienti, ma al valore, ovvero alla moneta.
Cioè il 50% del prezzo finale deve andare al commercio e&s.

Ammemmepare un po' un'inc***ta per il consumatore... nel senso: se io metto l'1% (in peso) di olio essenziale pregiato in un prodotto, magari quell'1% copre la metà del valore monetario del prodotto, ma il resto degli ingredienti, dunque il 99% in peso, non sono e&s.

Non so se mi sono spiegata.
Voi cosa ne pensate? Lo sapevate? Perchè io l'ho imparato domenica sera, prima non ne avevo idea (confesso di non aver cercato molte info, cmq).

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:49
da baciuck
Questa non la sapevo, ma adesso capisco perchè tanti prodotti per la detersione e la cura di corpo, capi e casa equi e solidali alla fine siano delle ciofeche non ecobio.

:|

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:51
da lizavetha
ummm... forse perché il concetto di equo e solidale si riverisce al produttore, mica al consumatore... e perciò la pecunia è il metro di valutazione? quando si parla di consumatore si parla di qualità.. o altro...

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:52
da Altea
non lo sapevo, e la penso esattamente come te :|

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:56
da barbara
ma a me che la metà in valore vada al produttore del sud del mondo sta benissimo! però vorrei che ci fosse più trasparenza. Perchè se neanche voi lo sapevate, e voglio dire, noi saremmo anche il loro "target" (non parteciperemmo a questo forum sennò) allora significa che c'è poca chiarezza sull'argomento, e la cosa mi infastidisce.

Re: certif. equo&solidale

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:56
da Serese
barbara ha scritto: Non so se mi sono spiegata.
Voi cosa ne pensate? Lo sapevate?
Si si, ti sei spiegata bene. non lo avrei mai immaginato.. che tristezza però :cry:

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 14:57
da AMELIE
:o non ne sapevo niente neppure io .............

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 15:53
da kore
Già, sarebbe meglio sapere oltre che il 50% del prezzo di produzione anche esattamente cose deriva dal commercio equo negli ingredienti.
Insomma un'informazione corretta al 100%

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 15:56
da barbara
kore ha scritto:Già, sarebbe meglio sapere oltre che il 50% del prezzo di produzione anche esattamente cose deriva dal commercio equo negli ingredienti.
questo nell'etichetta si trova!

Inviato: martedì 07 agosto, 2007 17:00
da Eire go brach
.... dovremmo saperne un po' di più anche io e la dolce metà ...invece :oops:

mi sembrava di aver intuito qcosa riguardo al fatto che per il produttore fosse proprio un fatto di pecunia, ma come avete sottolineato il fatto che non ne siamo al corrente è abbastanza disarmante....

la BDM da cui si serve per il suo angolo non ci ha mai dato qsto tipo di informazione , ma anche noi non lo abbiamo chiesto, xchè sembrava appurato che le percentuali si riferissero ai prodotti e non all'aspetto monetario....

tuttavia non stiamo parlando di giochi multinazionali, cioè se il prodotto più caro copre + del 50% ed è del mercato equo , comunque al produttore viene garantita un entrata equa, il consumatore serio si porrà il problema della trasparenza (come facciamo qui...) chi si lava la coscienza a Natale, non si porrà il problema (...ma realisticamente meglio che si lavi la coscienza con l'equo solidale piuttosto che non se lavi proprio)
Ho provato a chiamare in BDM a Pavia ma non mi rispondono, domani provo in sede a Reggio Emila il telefono è attivo solo al mattino, poi darò notizie.
Saluti, Mauro :)

Inviato: mercoledì 08 agosto, 2007 11:41
da lizavetha
premettendo che di economia non ci capisco proprio niente niente... :oops:

a ripensarci mi pare però anche un modo per essere onesti, ed ammettere che non si può avere il 100%... una specie di calmierazione.
Per un certo tipo di prodotto andrà il 51%, ma magari per altri il 98%.

Per cui assicurare che almeno il 50% vada lì, mi pare onesto e realistico.

Nulla vieta che naturalmente vada oltre il 50, ma almeno il 50 è assicurato.

Potrebbe essere un modo di vedere la cosa?

Inviato: mercoledì 08 agosto, 2007 12:19
da Eire go brach
Come promesso ......
Dunque , ho telefonato in sede alla BDM, la gentile ragazza che ha risposto ribadisce che lei sapeva che per essere del commercio equo solidale un prodotto deve avere almeno il 75% di ingredienti provenienti dalla produzione equo-solidale, e che si erano posti anche loro il problema relativo al valore del prodotto, nel senso che almeno il 50% di esso sia destianto al produttore locale.
Mi ha detto che questo vale solo per i prodotti trasformati (creme, biscotti, cioccolato...etc..) cioè quei prodotti che comportano una lavorazione in cui sono inseriti altri prodotti per miscelare materie prime che sono assolutamente di produzione equos., ciò vale anche per il caffè che viene torrefatto in Italia (come quello dei canali tradizionali), ma è di produzione locale.
L'artigianato , l'abbigliamento e l'oggettistica in genere sono al 100% equos.
Discorso diverso x i cosmetici, mi ha detto che hanno avuto sollecitazioni da diverse erboristerie riguardo alla cosmesi equos. vs. il bio-eco; qui pare che il discorso monetario sia predominante rispetto all'ingrediente.A parte considerazioni sulla salvaguardia delle biodiversità , mi ha spiegato che la materia prima vegetale ha una valenza maggiore rispetto agli ingredienti di trasformazione e di confezionamento, quindi anche un singolo ingrediente , come diceva Barbara, può soddisfare l'esigenza percentuale del commercio equo( fumoso, ma è + difficile riportare di seconda mano, i'm sorry), che dovrebbe aggirarsi intorno al 65% in valore
Ribadisce che assolutamente tutte le % devono essere riportate in etichetta.
Insomma in soldoni a me sembra di aver capito che:
le materie prime sono equos. al 100%
i prodotti di artigianato ,abbigliamento,oggettistica idem
il caffè, il cacao, lo zucchero il miele idem-la confezione =95% ??
il tea idem-confezione e packaging ( latte invece di scatole etc) = 85 %
i prodotti alimentari lavorati tipo biscotti, cioccolato, le marmellate => 75%
i cosmetici .......sicuramente + del 50% in valore almeno il 65% ma gli ingredienti.....ne sappiamo come prima , da quello che ho capito stanno cercando di regolamentare anche questo per portare oltre il 50% anche gli ingredienti come obbligo per tutti.
Saluti, Mauro
scusate se c'è qche strafalcione ;-)

Inviato: mercoledì 08 agosto, 2007 12:39
da Paperina
Anche io di economia ci capisco poco o nulla, tant'è che ho riletto più volte i vari post.. :oops: :oops:
Pensandoci credo che se esiste un unico certificato equo e solidale per la vasta gamma di prodotti che si trovano nei negozi, questo per forza non può garantire il 100% di materie da ce&s. Penso alla linea di prodotti per la persona.. ma se compro una tazza di legno, certo qui il 100% sarà del ce&s.
Boh, io ho sotto mano il the al limone solubile dove il 77,6% degli ingredienti è da ce&s, il rimanente che non lo è è un pizzico di zucchero, acido citrico e aromi naturali. Ora non so se supera il valore dello zucchero di canna, del limone e del the...
Per cui quoto Barbara, è una questione di trasparenza verso il consumatore, che vuole essere un consumatore consapevole...

EDIT: Uh, intanto ecco la risposta di Eire

Inviato: mercoledì 08 agosto, 2007 15:13
da Esk
non lo so, eh... forse dico una str.... anezza immane, però a me sembra giusto che il limite del 50% sia applicato al valore e non al peso degli ingredienti di un prodotto. In fondo quello che a me interessa è che alle cooperative di produttori del commercio equo vadano più soldi possibile, no? Se in un prodotto 99g fossero farina - per dire una cosa che costa poco - da C.E.S. che costa 1 cent e 1g di un costoso caffè di multinazionali che costa 2 cent, io mi sentirei presa in giro se me lo vendessero come "Prodotto al 99% da commercio equosolidale", mentre in realtà ho dato più soldi alla multinazionale.

Inviato: mercoledì 08 agosto, 2007 15:32
da Eire go brach
... la penso come te (esk), (non riesco a riportare un azz. sono un somaro informatico l'ho detto e lo ribadisco....)
Infatti il problema sollevato dalla tipa della sede BDM è propprio quello , si sono chiesti e stanno cercando una "procedura" (che termine del .. :evil: )per mantenere su alcuni prodotti la quota Valore per il produttore, incrementando anche la quota "Ingredienti".
come ho detto prima per molti prodotti il problema non sussiste, sono i prodotti di trasformazione che creano il quesito.
Magari se riuscissi a parlare "de visu" con qcuno a Pavia potrei essere + chiaro.
Saluti