nazionalismo e filiera corta

L'angolo del consumatore consapevole. Decrescita, consumo critico, boicottaggio, alimentazione, autoproduzione: tutto ciò che non riguarda la cosmesi e i detersivi!

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mara
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Messaggio da mara »

il discorso è su un filo molto più etico e ragionevole, attenzione a come si leggono le cose e mai estremizzare i punti di vista.
cerchiamo di non fare confusione..non si sta demonizzando la diversità e quindi la voglia di conoscere e provare le cose nuove: PER CARITà!
quello che si demonizza è un atteggiamento di questo tipo:
esempio: comprare un cavolo o un pomodoro comprato in Cina per ignoranza (perchè lo ignoriamo o non leggiamo le etichette) anzichè comprarlo a 2 km da casa nostra dove tra l'altro è più comodo, così per tutte le altre cose che abbiamo più vicine a noi.
quello di cui si sta parlando e discutendo è il comprare un prodotto all'estero quando possiamo trovarlo identico in Italia. è ovvio che a me piace l'insalata iceberg e continuo a comprarla anche se coltivata in Spagna perchè qui da noi non c'è, ma non ci comprerò mai la lattuga.
spero sia più chiaro il concetto.
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BettyBennet
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Messaggio da BettyBennet »

mara ha scritto:quello di cui si sta parlando e discutendo è il comprare un prodotto all'estero quando possiamo trovarlo identico in Italia.
Mio padre è il paladino di questo concetto :D
Ho dovuto battagliare per poter comprare un sacchettino di pistacchi iraniani, lui voleva quelli di Bronte (che qui non abbiamo trovato da nessuna parte...)
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Taiba
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Messaggio da Taiba »

Io credo che dipenda tutto dai prodotti...nel senso: se una cosa è tipica di un posto, piuttosto che di un altro.
Noi in famiglia cerchiamo di comprare tutto made in Italy; però, io dico, non è assurdo a volte il mercato? Perchè devo importare il latte straniero ed esportare il mio? Non si può consumare il latte sul posto dove è prodotto? (è un esempio casuale, he?) Se invece una cosa è prodotta solo in un posto (che ne so...gli ananas?) è logico che li prendo di un altro paese. Ma importare ed esportare lo stesso prodotto mi sembra assurdo...si vede che non mi intendo di economia, vero??? :oops: Sarà che sono rimasta sconvolta dalle quantità di aglio cinese che importiamo e delle quantità di aglio Italiano che esportiamo, tutto perchè il nostro aglio è piccolo: più saporito, più concentrato di vitamine ma piccolo...all'estero lo usano, noi no... :shock:
"La curva è la più graziosa distanza tra due punti." Mae West

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BettyBennet
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Messaggio da BettyBennet »

A proposito di frutta e verdura, spesso c'è lo zampino dell'EU e delle sue politiche agricole :roll:
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barbara
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Messaggio da barbara »

Taiba ha scritto:tutto perchè il nostro aglio è piccolo: più saporito, più concentrato di vitamine ma piccolo...all'estero lo usano, noi no... :shock:
ma quanto siamo idioti??? :evil:

comunque non si salva nemmeno il bio: l'emporio prende le arance e i mandarini da un distributore bio che è in Sicilia - e fin qui ok, le arance sono lì in effetti. Ma lo stesso distributore tiene anche le mele trentine :roll:
Quindi queste mele arrivano in Sicilia e da lì nel resto d'Italia a chi vuole venderle...
Nemmeno all'interno della Nazione si hanno distribuzioni razionali.
Tutto per un'unica meraviglia.
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koala
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Messaggio da koala »

Purtroppop il fatto è che spesso la distribuzione razionale e l'eticità non vanno di pari passo con gli interessi economici e i vari accordi che ci sono tra gli stati.

Poi personalmete distinguo molto in base al prodotto. Se si parla di alimentari anch'io cerco, per quanto mi è possibile, di preferire la filiera corta. Ma poi si è parlato pure di libri. Ecco, qui divento molto più egoista (lo so che è un difetto schifoso) allora preferisco acquistare un libro tramite internet, seduta, comoda, mi arriva direttamente a casa e risparmio pure.
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alcisa
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Messaggio da alcisa »

anch'io cerco di comprare sempre e solo prodotti italiani.
Quando posso cerco di informarmi anche della regione di provenienza!
Preferisco sempre prodotti di stagione (ha senso comprare le fragole a Natale?), e paradossalmente più questi prodotti sono brutti più sono buoni (come la storia dell'aglio piccolo.. :x )
baciuck
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Messaggio da baciuck »

Per quanto mi è possibile cerco per il cibo di consumare locale.
L'altro giorno dai contadini bio mi sono un pochino indispettita perchè le carote che hanno scaricato le hanno prese in Abruzzo. Ma come, mi faccio 10 km di strada sterrata per venire a consumare "locale" e voi mi prendete la roba altrove senza manco mettere un'etichetta?
Il problema nasce, oltre che al supermercato, quando compro le cose su Internet, i libri in particolar modo o alcuni prodotti che prendo negli USA.
D'altra parte alcune pubblicazioni proprio non riesco a trovarle a Roma :cry:
mara
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Messaggio da mara »

molto nasce anche dalle nostre esperienze passate, dai bei ricordi o brutti che ci hanno formato.
io da piccola passavo il sab pomeriggio in una piccola bibliofila con tutti libri accatastati, insieme ad una mia amica e la madre. ore a scegliere un libro con la speranza che nessuna pila di libri ci crollasse addosso.
ora dove ne trovi una così? e poi chiamate un'amica per andare a trascorrere ore in libreria?
i luoghi si sono spersonalizzati e chiaramente andare in una grossa libreria o comprare da internet è uguale: in entrambi casi non ci lascia ricordi nè emozioni.
andiamo alla ricerca delle piccole botteghe e torniamo a "perdere tempo" facendo due chiacchiere coi proprietari, ritorniamo ad essere umani e a collezionare sensazioni.
che tristezza.
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Taiba
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Messaggio da Taiba »

Poi la smetto... Pomodori Siciliani, spediti in Calabria, mi pare, per essere confezionati e poi rispediti indietro per essere venduti in Sicilia... :shock:

Non credo sia un fatto di egoismo quello di comprare su Internet, alla fine se è una cosa che si trova comoda e che non causa ulteriore stress, perchè non farlo? E' una possibilità che si ha...

LIEVEMENTE OT
Comunque per prima cosa dobbiamo cambiare la nostra testa...un sacco di frutta prodotta in Italia non si vende da noi perchè piccola, poco colorata e imperfetta. Si importano le fragole dai paesi più caldi perchè sono grosse e rosse, quando le nostre (piccole e meno accese di colore) di un'altra "razza" hanno valori nutrizionali migliori. Parliamo di patate? ne esistono di svariate categorie e colorazioni, anche dalla buccia rossa, ma si mangiano solo quelle a pasta gialla, snobbando le altre produzioni. le uova vengono colorate di rosa all'esteno perchè quelle col guscio bianco (delle galline delle "razze" appartenenti all'Italia) non vanno sul mercato... :evil:
Il grasso della carne viene sbiancato perchè giallino (uguale a animale sano che ha camminato parecchio e non è stato chiuso in stalla) non va perchè sembra andato a male...ma l'informazione dov'è??? :evil:

Poi, per carità...la rintracciabilità non sappiamo manco cos'è!!!! Per non parlare dei confezionamenti che un pomodoro cinese diventa italiano quando è confezionato qui...alla fine non si può fare consumo consapevole!!!!!!
Uffa! Scusate lo sfogooooooooo!!!!! :oops: E' che a me piacciono molto le trasmissioni sull'agricoltura e allevamento locali (Mela Verde per intenderci)e quando senti a domanda: "Perchè voi esportate e basta?" la risposta è "Perchè la frutta/verdura/carne non è bella come altri tipi e non va..."
"Ma nutrizionalmente?" "E' uguale/superiore perchè noi usiamo questo e quello che è migliore rispetto all'estero..."
Mi incacchio!!! :evil:
Scusateeeeeeeeeeeeeeee!!!!
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Vera
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Messaggio da Vera »

Taiba ha scritto:
Poi, per carità...la rintracciabilità non sappiamo manco cos'è!!!! Per non parlare dei confezionamenti che un pomodoro cinese diventa italiano quando è confezionato qui...alla fine non si può fare consumo consapevole!!!!!!
Parole sacrosante. :x
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Babs
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Messaggio da Babs »

Taiba ha scritto:. le uova vengono colorate di rosa all'esteno perchè quelle col guscio bianco (delle galline delle "razze" appartenenti all'Italia) non vanno sul mercato... :evil:
Il grasso della carne viene sbiancato perchè giallino (uguale a animale sano che ha camminato parecchio e non è stato chiuso in stalla) non va perchè sembra andato a male...ma l'informazione dov'è??? :evil:
:shock:
Io ho sempre pensato che le nostre galline avessero qualcosa che non andava. Non mi spiegavo perchè nei film avevano tutti le uova bianche, ed in Romania le galline in cortile da mio suocero fanno le uova bianche e queste qua son tutte brutte e rosa..... :shock: Ma che razza di senso ha colorare il guscio alle uova????Ma lo colorano veramente??Sprecano soldi per fare cavolate simili?? sprecano soldi e tempo asbiancare il grasso?????? :shock:
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Taiba
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Messaggio da Taiba »

Bè, se ti fa comprare la roba, non è visto come uno spreco per una ditta alimentare! Però fa capire come sia consapevole chi compra. Ragazzi, tutte le ditte hanno sistemi di CALIBRAZIONE della frutta...te la dividono per misura! Perchè le arance grosse vengono comprate, quelle piccole no e vanno alle ditte di succhi. E sono le stesse arance!!!!!!!!!!!!!!!!E così per tutti i frutti! Molte "razze" di animali sono state abbandonate, nonostante fossero tipiche del posto, perchè non andavano sul mercato per problemi visivi, come lana non bella come quella di un'altra pecora, l'animale più brutto rispetto a un'altro tipo di gallina...ora si cerca di riscoprirle perchè sono a rischio di estinzione!!!! In Italia!!! Stiamo scherzando??????
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eleonora85
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Messaggio da eleonora85 »

Per rimanere in tema vi riporto questo post che trovate qui e intitolato "Le follie dei trasporti"-> http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/0 ... opa-1.html

Immagine


Lo sciopero dei TIR dello scorso dicembre ha messo in luce la fragilità di un sistema di trasporti basato su catene di approvvigionamento lunghe o persino lunghissime.

A volte i nostri trasporti sono del tutto inutili e insensati. Guardate ad esempio il grafico qui sopra (dati ISTAT): decine di migliaia di tonnellate di prodotti alimentari "esotici" vengono sia esportate sia importate tra l'Italia e il resto dell'Unione Europea.

Prendiamo ad esempio le banane: non vengono coltivate in alcun luogo d'Europa, ma sono tutte importate dall'America Latina e dall'Africa. Che senso ha quindi che l'Italia ne esporti quasi 90 mila tonnellate e ne importi 95 mila?

185 mila tonnellate di banane che viaggiano su e giù per l'Europa potrebbero aver richiesto fino a 20 mila autocarri, ciascuno dei quali potrebbe aver percorso più di mille km.

20 mila autocarri moltiplicato 1000 km fanno venti milioni di km, pari più o meno a un consumo di 5 milioni di litri di gasolio (circa 4500 tonnellate, una piccola petroliera!) e un'emissione di CO2 pari a 12 mila tonnellate.

L'ISTAT ci fa sapere che, esportando queste banane, l'Italia ha ottenuto entrate per circa 75 milioni di €, entrate che hanno fatto naturalmente aumentare il suo PIL. Perchè l'economia ci insegna a considerare come un guadagno ciò che è solo un costo energetico e ambientale per il pianeta?
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