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Barbara Righini, 22 Novembre 2006 

Pubblicato sul sito web de La Rete: http://www.assorizzonte.com/specchio.htm


Vorrei continuare a smitizzare insieme a voi la forza di certi messaggi pubblicitari, inerenti al mercato dei cosmetici, di cui tutti siamo vittime più o meno consapevoli tutti i giorni.

 


Impariamo a difenderci! Fa anche bene alla pelle.


Prendiamo questa volta ad esempio un balsamo per i capelli. Sull'etichetta leggiamo “Balsamo pincopallo. Al latte vegetale” . Subito vaghiamo con la mente, visualizzando piante la cui essenza nutre dal profondo le nostre chiome, riparandole, lucidandole, lisciandole (o arricciandole, dipende) e rendendole splendenti. La mano è già sul flacone e sta per riporlo nel cesto... ma una domanda ci passa per la testa: cos'è il latte vegetale? Forse che le piante producono latte? Pensiamo alla linfa, ma la linfa è verde, mentre il nostro balsamo è bianco che più bianco non si può. Quindi non è linfa.
Per capire qualcosa, l'unico modo è leggere l'inci del prodotto.


Ed ecco svelato l'arcano: il latte vegetale non è altro che burro di karitè. Proprio in fondo all'elenco degli ingredienti, quindi presente in una quantità inferiore all1%. Il resto del prodotto non ha nessun altro estratto vegetale! La visione di foglie stillanti preziosi succhi comincia ad affievolirsi nella vostra mente, potrei giurarci...

Ma non è finita qui. Chiediamoci anche a cosa serva il burro di karitè dentro ad un balsamo. Scommetto che avete già capito: a niente in queste dosi. In dosi maggiori, invece, sarebbe molto più adatto ad un impacco pre-shampoo piuttosto che ad un balsamo, perchè ha funzioni emollienti, idratanti, protettive ma non certo districanti.


Questo balsamo è solo un esempio, ma i casi potrebbero continuare all'infinito. Prestate la massima attenzione dunque, e continuate a leggermi.
Alla prossima!