Difendersi dal sole: Fattore di protezione

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Il fattore di protezione dei filtri dipende non solo dagli ingredienti utilizzati ma anche dalla loro concentrazione.

L'efficacia dei filtri solari nei confronti dei raggi UVB, si valuta con il fattore di protezione (Sun Protection Factor: SPF) che indica il rapporto tra la dose minima che causa eritema di esposizione al sole con filtro e senza filtro. In altre parole, una persona che può stare al sole senza scottarsi per 10 minuti con un filtro solare a protezione 6 potrà stare al sole senza scottarsi per 60 minuti. Il fattore di protezione è però valutato con una metodica standard in laboratorio, non possiamo pensare di fare questi conti nella realtà. Infatti il test è condotto utilizzando 2 mg/cm2 di prodotto spalmato in modo omogeneo, ma nella realtà si è verificato che il consumatore ne utilizza circa la metà. La protezione nelle reali condizioni d'uso può essere minore di quella indicata sulla confezione.

Quindi la codifica delle creme con i numeri SPF crea spesso confusione (non tutti sanno cosa significa) e peggio crea false aspettative (ad esempio se io conosco il significato ma ne spalmo molto meno….).

La raccomandazione dell'UE sull'etichettatura dei cosmetici a cui abbiamo lavorato, ha deciso quindi di modificare la nomenclatura dei fattori di protezione:

  • < 6: non può essere una crema solare protettiva;
  • 6-10: bassa
  • 15-20-25: media
  • 30-50: alta
  • 50+: molto alta

Con la nuova normativa troveremo sulle etichette sempre più spesso indicazioni sui rischi di una eccessiva esposizione solare, mentre saranno bandite diciture come "protezione totale" (o "sun block"): ricordate che non esistono filtri in grado di dare questo tipo di copertura né di proteggere al 100% dalle radiazioni solari. 
Con la raccomandazione si richiede anche che la protezione UVB e UVA siano equilibrate, in altre parole se il fattore di protezione mi garantisce una determinata protezione dai raggi UVB per un certo tempo, deve garantirmi uguale protezione anche per la quantità di UVA che assumo nel medesimo tempo. Ovviamente se il prodotto ha elevato SPF e bassa protezione da UVA può essere pericoloso per il consumatore che si sente falsamente protetto.
E' stato deciso che il fattore minimo di UVA sia almeno 1/3 del fattore solare UVB indicato in etichetta.

La scelta del fattore di protezione deve essere fatta in base alle caratteristiche della pelle (il cossidetto fototipo), all'età, alle eventuali patologie presenti, alla zona geografica di esposizione.
Per proteggersi dai raggi solari non servono poi gli abbronzanti; bisogna scegliere veri e propri prodotti di protezione solare: solo questi ultimi garantiscono un'effettiva copertura contro i danni causati dal sole. Quei prodotti che hanno protezione inferiore a 6 SPF, secondo la nuova raccomandazione della Comunità europea non sono prodotti per la protezione solare. Sconsigliamo l'uso di tali prodotti. Non serve accelerare l'abbronzatura, l'importante è abbronzarsi correttamente e proteggersi.

Fonte: http://www.altroconsumo.it/starbene/fattore-di-protezione-s172173.htm#

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