Tetrasodium EDTA

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Da evitare, negativo al Dizionario ecobiocontrol. Vediamo perchè.

Il tetrasodium EDTA è un chelante, ovvero ha la funzione di reagire e formare complessi con ioni metallici che potrebbero alterare la stabilità e/o l’aspetto dei cosmetici stessi.

In pratica "sequestra" i metalli, ma così facendo li rende disponibili per essere disciolti in acqua. Quindi i residui di cosmetici che finiscono nelle acque, provocano un aumento dei metalli presenti in esse. Con conseguente intossicazione della fauna marina (e di chi se ne nutre... i livelli di mercurio presenti nei pesci destano più di una preoccupazione!).


Sebbene sia una sostanza così controversa - l'ecolabel per esempio non ne ammette l'uso - il tetrasodium edta continua ad essere utilizzato. I motivi ce li spiega Fabrizio Zago: "la ragione "Ufficiale" è che agisce come sequestrante dunque riduce la durezza dell'acqua e quindi pernette ai tensioattivi (anche al sapone dunque) di funzionare meglio. La ragione specifica della presenza nei saponi è che sequestra gli ioni ferro che altrimenti provicherebbero l'irrancidimento del sapone stesso con produzione di malodori. Nei prodotti liquidi, emulsioni eccetera (è vero che c'è dappertutto!) invece l'EDTA viene introdotto perchè è un ottimo coadiuvante del sistema conservante cioè abbatte la carica microbica pur non essendo definito come "battericida" o "biocida" che dir si voglia". Ci si chiede allora se non sia possibile sostituirla: "Dipende da caso a caso: per i liquidi l'azione sequestrante può essere sostenuta da citrato di sodio (ma non si avrà l'azione antibatterica), nei saponi la scelta meno inquinante è il sodio etidronato, senza, anche in questo caso, azione battericida.
Sostanze "naturali" che facciano tutto quello che fa l'EDTA non ce ne sono oppure non le conosco ma un insieme di sostanze possono dare tutte le funzioni dell'EDTA da solo.
Ma siccome cosa veramente poco e funziona tanto, non troverai nessuna industria tradizionale del cosmetico disposta a rinunciarci
".